Il linguaggio, secondo Maurice Leroy (Profilo storico della linguistica moderna, Laterza, Roma – Bari. 2011) appartiene ai fatti sociali, e non solo: vi è società solo dove vi è comunicazione. Questo avviene per gli animali come per gli uomini che, sotto la spinta emotiva d’appartenenza, tendono ad imitare coloro che hanno prestigio o che hanno funzione rilevante in una società organizzata: «La lingua è opera comune e continua di tutti i membri di un gruppo sociale; ognuno è portato, più o meno consciamente, a introdurvi certe innovazioni, le quali però possono divenire regola solo se vengono accettate e adottate da tutti i membri della comunità linguistica; perché questa condizione si sviluppi, occorre non soltanto che l’innovatore abbia prestigio, bensì anche che il mutamento da lui proposto risponda al sentimento generale dei soggetti parlanti. Lo scrittore impiega la lingua comune ma meglio degli
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La componente sociale del linguaggio
31 giovedì Mag 2012
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